Se
vuoi metterti in sicurezza sii vulnerabile.
Ci
sono avvenimenti della vita che rompono le protezioni che ci siamo
costruiti, improvvisamente la nostra zona di benessere subisce una
trasformazione. Qualcosa di nuovo ed imprevisto ci costringe ad un
cambiamento, se la velocità con cui ciò accadde è molto forte, ci
può essere uno shock. Quando vengo in contatto attraverso il mio
lavoro o attraverso delle esperienze personali con la forza di tali
avvenimenti, c'è qualcosa in me che ammutolisce. E' molto facile
trovare delle ipotetiche cause di un fatto, o decidere qual'è la
maniera più corretta di reagire, ma ciò che ammutolisce non si
situa a quel livello. Spesso il silenzio è necessario per
permettere di riconoscere la forza in atto, trovare delle
spiegazioni o delle soluzioni è possibile, ma non è fondamentale.
Comprendere la priorità del silenzio interiore è essenziale per chi fa
il mio mestiere, è infatti importante comprendere che si può
essere veramente presenti nel setting relazionale solo se si accetta
di ascoltare piuttosto che di "re-agire". Quando parlo di ascolto mi
riferisco precisamente ad un silenzio attento in cui i sensi
sorpassano i pensieri. Usando una metafora potremmo paragonare il
fatto imprevisto alla frattura di un guscio che fino a quel momento
ci ha protetto. Potremmo parlare di uovo e di pulcino e in definitiva
la domanda è: cos'è quella forza che fa si che il pulcino si
metta a beccare il guscio? Non è forse quel movimento del becco il
primo dei movimenti traumatici? Chi dà l'impulso al pulcino? Come
può avere la forza di creare egli stesso la sua totale insicurezza?
In fondo nell'uovo non si sta poi così male, perché complicarsi la
vita? Ritengo che ogni avvenimento che accade nell'esistenza sia una
specie di frattura del guscio, poco importa che sia il pulcino a
rompere l'uovo o che accada in altro modo, la forza in atto è la
stessa. Di fronte all'uovo in frantumi possiamo disperarci e cercare
in tutti i modi di ricomporre il guscio, oppure possiamo fare
silenzio ed ascoltare la spinta che ha permesso al pulcino di usare
per la prima volta il becco, quella forza siamo noi e
lo si può riconoscere diventando profondamente silenziosi,
ammutolendo. E' attraverso questa sorta di denso silenzio che affiora ciò di cui l'altro ha davvero bisogno ed é in questa relazione basata sull'essenziale che il mestiere di counselor acquista tutto il suo valore. In definitiva, affrontare gli imprevisti in questo modo è
piuttosto radicale, ma ad un certo punto ci si rende conto che tutte
le soluzioni di un problema non ci liberano dalla paura fondamentale
perché “risolvere”, sebbene necessario, non ci mette in
sicurezza definitivamente. La paura di un nuovo imprevisto sarà infatti
sempre presente e si manifesterà come ansia e sensazione di
minaccia. Cominciare a prendere
confidenza con la forza primordiale che ci abita, che non è separata
dall'avvenimento imprevisto, è drastico e liberatorio.
L'imprevisto disagevole e la forza originaria sono due facce della
stessa medaglia e l'imperfezione del guscio ci racconta che la
sicurezza è possibile solo quando accettiamo di essere vulnerabili,
persone abitate dall'esistenza che sono tutt'uno con il guscio
imperfetto e ammutoliscono di fronte alla frattura vitale.
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