lunedì 16 settembre 2013

idiozia d'autunno




Non sapere. Essere arrivati al capolinea delle proprie ricerche di crescita personale con l'impressione di essere gli stessi idioti di quando si era cominciato, trovarsi senza soluzione e chiedersi se ciò che si ha fatto ha un senso, é un momento interessante. L'idea di trovare l'amore della propria vita, di diventare ricchi, di realizzarsi professionalmente o di raggiungere l'illuminazione, crollano miseramente. Si rimane seduti per terra a guardarsi i pollici che sono gli stessi di vent'anni prima, sono solo più vecchi e ci si chiede il senso di tanto cercare.  Cercare cosa? Perché? E sopratutto per chi? Non rispondo all'ultima questione, perché quel "chi" è il centro della faccenda, una questione che è stanca di se stessa... finalmente.
Dunque, nella meravigliosa e  frenetica ripresa d'attività di quest'autunno, la mia attenzione va a quelli seduti per terra, a chi non farà proprio niente, nessuno stage, nessuno yoga purificatore, nessun coaching verso il successo, nessun miglioramento personale. Chi resta a guardarsi i pollici è senza soluzione.. e infine questa è la più grande liberazione che possa accadere, nessun obbiettivo nutre più la domanda, nessuna reazione allontana dalle emozioni reali, nessuna questione viene più deformata dal tentativo di trovare una risposta. La domanda resta libera di vibrare nell'aria, si polverizza e cade a terra, in quella terra in cui si resta seduti incantati dalle proprie dita, stupiti dalla vita intera che si manifesta perché non si hanno più domande che filtrano l'esistenza, non si ha più una vita da salvare, si rimane con  quella che ci è stata data e finalmente la si vive.. esattamente così com'è. Poi magari comincia anche a piovere e siamo senza ombrello, allora ci si accorge che stranamente non ci viene più il pensiero che siamo sfortunati e che la vita ce l'ha con noi, semplicemente piove ed è la stessa cosa che ci si alzi per cercare riparo, o per godersi l'acqua e danzare.  L'esperienza vitale si allarga comprendendo esperienze che mai ci era si era permessi di fare, ci si può anche permettere di essere gli stessi idioti di  sempre ed accoglierlo con stupore. A quel punto lo yoga, il corso d'evoluzione personale, il marito, la carriera, non sono più oggetti d'afferrare, ma occasioni per condividere ciò che c'è al fondo dell'idiozia, un'intelligenza naturale che vibra allo stesso ritmo della vita, che si espande e si contrae come il cuore delle cose.