foto di Sylvaine Vaucher
Ridere.
C'è un punto, un momento dolcissimo in cui qualcosa di noi cede, il corpo, meravigliosa energia, riprende il suo posto regale. Non è un solo istante, non è un passaggio definitivo che ci rende salvi senza ritorno, è un andare e venire, un'altalena ai cui estremi dondolano le idee su noi stessi e sul mondo, immagini che giocano con noi, alleati provocanti che ci conducono verso l'essenza. Colpa, dovere, sono gli occupanti delle estremità, al centro dell'equilibrio la coscienza agisce nel presente, nel piacere.
Cosa accade quando l'altalena si ferma ? Cosa accade quando l'equilibrio permette agli occupanti delle estremità di scendere dal sedile? Succede qualcosa di meraviglioso, ci si accorge che ci sono tantissime altre persone intorno, che ci sono altri giochi che posso sperimentare... e si ride.. il re esprime se stesso, il corpo si siede sul trono dell'esistere. Ridere, lasciarsi attraversare dalla gioia in vibrazione che siamo, è essere adulti! Non lo sapevo, non l'avevo veramente capito, credevo che diventare grandi fosse essere sommersi dalle responsabilità, mi pareva sano il senso di colpa di non riuscire a fare tutto. Quasi godevo nella sensazione di restare in situazioni affettive prive di vita, ma rassicuranti.. poi una risata che non ha fine, che continua anche se non rido più. E' qualcosa al fondo dell'essere che si manifesta per onde di risonanza e intensità. C' è una grande umiltà perché mentre rido mi accorgo che non ci ho capito proprio nulla.. ma è così dolce esistere.. e la dolcezza è un miele più profumato del sapere..Attenzione nuovo indirizzo: lecostellazionifamiliari.altervista.org